Singer Isaac Bashevis - 1992 - Il certificato by Singer Isaac Bashevis

autore:Singer Isaac Bashevis [Singer, Isaac Bashevis]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788878183506
Google: 5ZmEAAAACAAJ
editore: TEA
pubblicato: 2004-02-14T23:00:00+00:00

4.

Pensavo che Edusha e Susskind Eikhl sarebbero tornati di lì a poco, e invece, passato un quarto d'ora buono, non si facevano ancora vedere. Che tipo di segreti avranno? mi chiesi. Non ero innamorato di quella giovane, però mi sentivo ugualmente un po' ingelosire. Lui l'aveva presa per il braccio; lasciando la sala si erano comportati come se fossero una coppia.

Recuperai la sigaretta dal portacenere, ma non avevo un fiammifero per accenderla. Anche mio fratello sembrava in attesa del ritorno di Susskind Eikhl. Continuava a guardare in direzione della porta. Rivolto a me, disse: «Se non è già troppo tardi, non impegolarti con questa gente. Ti faranno diventare matto».

Dopo un po' Susskind Eikhl tornò, ma Edusha non era con lui. Capii che voleva parlare con mio fratello, per cui dissi: «Be', io vado».

«Non dimenticarti di tornare qui domani. È possibile che il tuo pezzo venga pubblicato», disse Aharon.

«No, non me lo scordo», replicai. Susskind Eikhl mi guardava, senza tuttavia dire niente. Gli tesi la mano. Quindi passai nell'altra sala, dove c'erano diversi scrittori impegnati a giocare a scacchi. Rimasi lì un po' a guardarli. Uno di essi disse: «Ah, ah. E adesso dove vai? La tua regina è "kaputt". Puoi anche recitare il "Kaddish" per lei».

«Calma», ribatté il suo avversario. «Tra un attimo la sposto.» E di punto in bianco, con la cantilena di un lettore di Megillah[1], esplose in un canto di trionfo.

[1]. Un rotolo delle Scritture, contenente in particolare il "Libro di Esther" o l'"Ecclesiaste", il "Cantico dei Cantici", il "Libro di Ruth" o il "Libro delle Lamentazioni". (Nota del Traduttore).

Mi sarebbe piaciuto rimanere lì ancora un po' a guardarli, ma c'era uno scrittore alto con la pipa che mi stava scoccando sguardi carichi di sospetto, per cui temetti che mi venisse chiesto di andarmene. Avviandomi per le scale ero talmente esaltato all'idea che il giorno seguente sarei stato di nuovo lì, e che qualcuno avrebbe forse pubblicato un mio pezzo, da tremare mentre borbottavo: «Non contarci. Con ogni probabilità non ne sortirà niente».

Dio, come vanno le cose! Avevo un certificato, ero legato a due donne, era arrivato mio fratello, si parlava di pubblicare un mio pezzo. Mi venne in mente che se quel giorno, sul punto di prendere il treno per Byadrilevne, non avessi telefonato a Sonya, nulla di tutto ciò sarebbe avvenuto. In questo momento mi sarei trovato in un villaggio sperduto, con il problema di mantenermi dando lezioni.

Significava che tutto è stabilito dal destino? Oppure il fatto che mi trovassi lì era semplicemente una coincidenza? Che cosa sarebbe successo, per esempio, se, invece di mio padre, mia madre avesse sposato il giovanotto di Lublino cui era stata proposta?

Mi avviai verso casa. Forse Edusha si trovava già lì. Era stata testimone del mio cambio di sorte. Aveva sentito l'invito che avevo ricevuto a sottoporre un mio scritto a una rivista. Qualsiasi cosa potesse essere capitata a Bella, ora lei mi avrebbe trattato bene.

Arrivato al portone mi guardai attorno per vedere se da qualche parte ci fosse un poliziotto.

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